Ivana Curto ha scelto di fare l’imprenditrice agricola per passione verso lo sviluppo dell’agricoltura sostenibile, rispettosa dell’ambiente, del territorio, della cultura, dell’identità e delle tradizioni locali.
Ha costituito la sua Azienda nel 2016, riutilizzando terreni seminativi, nella vigorosa località Macchia dei Baffa sita nel commune di Acri, in provincial di Cosenza, in Calabria, alle pendici dell’Altopiano della Sila. Ha scelto, in particolare, di dedicarsi all’allestimento di un meleto di piante dell’antica varietà “Cocciolo”, tipica dell’area dell’Altopiano Silano e a rischio di erosione genetica. Alla sua passione per l’agricoltura ha voluto da subito associare i valori della biodiversità vegetale e la bellezza del territorio. L’albero del melo è sempre stato associato alla bellezza e allo splendore della natura, prima che alla sua utilità alimentare: un albero, perciò, da preservare con cura e ancor di più, secondo Ivana, se quell’albero è una peculiarità del luogo in cui produce i suoi frutti. La mela, d’altra parte, è stata oggetto, da sempre, di memorabili opere figurative artistiche, poetico-letterarie, pomologiche. La presa di coscienza che il patrimonio genetico dei luoghi di grande tradizione, come la Calabria, va recuperato, conservato e valorizzato, convinta che la lotta all’erosione genetica equivale alla difesa della biodiversità e quindi alla prosecuzione di un cammino verso un’agricoltura sostenibile, capace di salvaguardare meglio l’ambiente e l’uomo, la natura e il futuro dell’umanità, ha fatto sì che Ivana sviluppasse il suo progetto di azienda agricola vocata alla concretizzazione di questi principi, seppure in un ambito e in uno spazio di produzione inizialmente limitato rispetto alle specificità di una domanda potenzialmente larga del suo prodotto. Il melo cocciolo, quindi, diventa protagonista nell’Azienda di Ivana Curto, non solo per la genuinità dei frutti, tra le migliori delle tipicità calabrese, del luogo, ma anche per ciò che può rappresentare la valorizzazione della varietà sui mercati e nei circuiti di salvaguardia delle biodiversità.
Un nuovo meleto ad Acri, simbolo di rivalutazione di una varietà autoctona delle aree dell’Altopiano Silano, che attraverso la valorizzazione della produzione, contribuisce a ridare linfa all’agricoltura delle biodiversità. Vuole essere il simbolo della rinascita di frutti che non vogliono cedere all’erosione genetica. Sono le mele cocciolo dell’Azienda Agricola di Ivana Curto, alle pendici dell’Altopiano Silano, poco distante dal Parco Nazionale della Sila, affacciato su boschi rigogliosi.
I filari delle mele cocciolo occupano circa tre ettari di terreni, un tempo seminativi e poi allestiti a frutteto grazie ad un progetto cofinanziato dal PSR Calabria 2014-2020. Il progetto di Ivana è nato con l’idea di operare rispettando l’integrità del territorio, le sue valenze paesaggistiche e di dare vita ad una produzione sostenibile. La sua Azienda è diventata così un piccolo luogo di biodiversità, in cui trovare una tipologia di mele autoctone dell’Altopiano Silano, frutti quasi scomparsi e recuperati grazie all’ambizione di Ivana di conservare un’antica varietà locale.
A ottobre del 2020, in omaggio al tempo della prima raccolta dei gustosi frutti, Ivana festeggerà inaugurando la sua “Azienda delle antiche Mele Cocciolo”, dove sono stati piantati 900 alberi di mele locali, che rischiavano l’estinzione. Mele della cultivar resistenti alla ticchiolatura e ideali per le temperature di montagna. Dal sapore dolce e dal colore giallo con sfumature rosse. Quando arrivano a maturazione, ad ottobre, la loro forma è leggermente appiattita, la polpa croccante. Si conservano bene per tutta la stagione invernale.
Le mele potranno arrivare sulle tavole di tutta Italia, ma anche all’estero, attraverso la piattaforma e-commerce. Potranno essere anche trasformate per creare succhi di frutta, composte biologiche e purea per alimenti per la prima infanzia.
Ivana vuole fare del meleto della sua Azienda un modello di come si possa creare sviluppo attraverso il recupero della vocazione agricola del territorio, puntando sulla qualità della produzione e conferendole il valore aggiunto dell’identità ambientale e culturale locale.
Sempre più spesso, le colture autoctone sono sostituite da cultivar distribuite su scala globale.
Delle tantissime varietà di mele esistenti ne arrivano pochissime sulle tavole dei consumatori.
Le altre rischiano di scomparire. Fino a qualche decennio fa le piante da frutto erano parte integrante del paesaggio agrario: si trovavano lungo i filari per sostenere le viti, erano utilizzate per ombreggiare le aie e per delimitare i confini.
I resti delle potature venivano utilizzati per sostenere gli ortaggi, per alimentare forni e stufe, le foglie servivano per creare le lettiere degli animali e i frutti consumati freschi o usati per conserve e marmellate.
Le evoluzioni dei processi agricoli e dei mercati hanno determinate una riduzione delle varietà di alberi da frutto coltivate. Il melo cocciolo è sicuramente meno produttivo rispetto ad alberi di melo più noti, ma è molto più saporito.
Solo pochi conoscono la varietà di mele cocciolo, più note ai calabrese della provincia di Cosenza come mele a “cuaccio”, tipiche della Calabria.
Per fortuna, la varietà di mele cocciolo sopravvive ancora sparsa negli spazi rurali.
Il recupero e la conservazione della varietà vuole caratterizzare l’esperienza imprenditoriale di Ivana Curto, che intende operare per mettere a disposizione un’offerta di prodotto capace di incidere su qualità, sicurezza alimentare, sostenibilità e tutela della biodiversità.
Vogliamo contribuire a salvaguardare la biodiversità frutticola della Calabria
Vogliamo dare continuità all’antica opera degli agricoltori calabresi che hanno selezionato piante spontanee commestibili per ottenere varietà capaci di adattarsi ad ogni tipo di terreno e alle diverse condizioni climatiche, valorizzando in particolare una delle varietà locali di frutto coltivata, quasi dimenticata: la “mela cocciolo”.
Lo scopo primario dell’Azienda di Ivana Curto è sviluppare una produzione di “mele cocciolo”, attraverso un nuovo impianto, per diffondere una varietà di mele tipiche del territorio della Calabria, dell’Altopiano Silano in particolare, per contribuire a combattere il fenomeno dell’erosione del patrimonio genetico locale, la cui salvaguardia può rappresentare invece una garanzia di stabilità e resistenza ai patogeni vegetali ed agli stress ambientali oggi sempre più frequenti.
Il progetto aziendale si caratterizza come contributo alla salvaguardia della biodiversità vegetale finalizzata al recupero di varietà di fruttiferi ancora presenti nelle campagne ed a forte rischio di erosione genetica o addirittura di scomparsa.
La posizione privilegiata dell’Azienda nell’Altopiano Silano, dove la qualità dei terreni si coniuga con un clima particolarmente adatto alla crescita e alla produttività delle piante di melo cocciolo, rappresenta l’elemento di forza che consente di preservare la specie arborea e la varietà che l’Azienda vuole valorizzare.
L’obiettivo dell’Azienda di associare all’iniziativa imprenditoriale di sviluppo economico un’azione volta a contribuire al mantenimento della biodiversità vegetale, considera fondamentali aspetti ecologici, socio-culturali di salvaguardia del patrimonio genetico, nel rispetto delle tradizioni agricole ed agroalimentari.
Ivana attribuisce alla tutela della biodiversità non solo uno strumento che agisca da volano per lo sviluppo economico della propria Azienda ma anche un modo per svolgere attività a servizio della comunità, rispettando le raccomandazioni dell’Unione Europea.